Ass. Amici del Convitto

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Premio Convictus

Il Premio Convictus è dedicato ogni anno a un ex alunno che con il suo operato abbia saputo rappresentare, nel corso della sua carriera, i valori e i principi fondamentali che caratterizzano l’insegnamento e la formazione dell’Istituto, facendo dello studio, della dedizione al lavoro e della propensione all’eccellenza gli elementi qualificanti del suo operato.

Quest'anno l'Associazione Amici del Convitto ha scelto di premiare Stefano Sollima, il regista italiano che si è distinto nel mondo con il suo lavoro.

Il saluto del Rettore

Nel mio breve saluto odierno, mi è oltremodo gradito condividere con voi alcune brevi riflessioni scaturite negli ultimi giorni in cui, pur susseguendosi impegni, incontri, scadenze, molte parole e ancor più numerosi silenzi, non mi è sfuggito che ci saremmo ritrovati oggi per un’occasione dovuta e, soprattutto, gradita.

In primo luogo siamo qui, oramai per il quarto anno consecutivo, tra amici o, meglio, tra gli Amici con la A maiuscola, del Convitto. Tra coloro che pur passando gli anni, con sincero attaccamento a questa Istituzione, non smettono di prodigarsi per i nuovi convittori e semiconvittori, i nostri nuovi studenti, convinti che il progetto educativo sotteso all’agire di una comunità educante così articolata e complessa ( e destinata ad esserlo sempre più) non solo sia ancora valido, ma si avvalori col tempo.

Posso permettermi di dire, credo, che tutto questo costituisce una forma di accountability del Convitto Nazionale di Roma, una sorta di “bilancio sociale” che, con grande umiltà, non posso che ritenere positivo: i netti miglioramenti delle prove INVALSI, gli oltre 1.200.000 dollari in borse di studio provenienti da Università straniere presso le quali studieranno i nostri giovani diplomati, i voti agli esami di Stato, la continua, ormai insostenibile richiesta di iscrizione al Convitto..

Ma mi piace anche pensare che nella ricorrenza odierna, scevra di ogni retorica, sempre in termini di bilanci, mai consolatori o trionfalistici, si aggiunga un tassello all’ideale ponte tra le vecchie e le nuove generazioni di studenti. Oggi premiamo infatti l’ex alunno, Stefano Sollima che se si è segnalato per la costanza del suo impegno, l’innovatività, la sperimentazione, la trasversalità, la creatività, l’intuizione, la lettura del dato di realtà andando ben oltre l’apparenza e il mercato.

Mi piace pensare, infatti, che l’azione educativa e formativa di questa istituzione, possa aprire ai nostri alunni e studenti, scenari molteplici e non convenzionali: e, forse, non sarà un caso che la specificità dell’offerta formativa del Convitto di Roma spazi dalla monolitica tradizione del liceo classico all’apollinea leggerezza del liceo coreutico. Per questo mi auguro che tutti si sentano forti di questa varietà e molteplicità. Uniti nella diversità, un po’ come l’Europa, nonostante venti di crisi.

Infine oggi è la festa degli alunni e degli studenti; i migliori, quelli che non si accontentano, che amano le sfide, che sperimentano la dimensione agonistica (e non biecamente competitiva) dell’esistenza, come facevano gli antichi Greci. Gli aristoi, infatti, erano i migliori, quelli che si segnalavano rispetto agli altri non per uno status ma per un modo di concepire la vita e l’impegno, al di là dei talenti individuali.

Eccellere vuol dire, infatti, elevarsi in altezza, aspirare a ciò che è buono e bello, ben oltre le medaglie, i riconoscimenti e il consenso. E’ un modo tanto più radicale quanto intimo di leggere la propria presenza nel contesto, nel tempo e nel luogo in cui si opera. Per questo mi auguro che ogni giorno, nel quotidiano, questa Istituzione possa vivere più che celebrare quell’eccellenza, tema di questa sera.

E’ l’auspicio che rivolgo a tutti voi, ragazze e ragazzi che, forse, fra qualche anno, di sicuro ritroveremo qui come “ex” di successo, che avranno fatto tesoro del lungo, e certamente faticoso, apprendistato al Convitto.

Premio Convictus 2017